Un piano triennale per l’informatica negli enti pubblici

Potenziamento delle infrastrutture fisiche, consolidamento delle infrastrutture immateriali, messa in sicurezza del sistema informativo della pubblica amministrazione e dei modelli di interoperabilità. E ancora strumenti per la generazione e la diffusione di servizi digitali e il nuovo Daf, Data & Analytics Framework, per aprire il mondo della pubblica amministrazione ai benefici offerti dalle moderne piattaforme per la gestione e l’analisi dei big data.

Queste sono le principali misure previste nel Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2017-2019 realizzato dall’Agenzia per l’Italia digitale. Il documento, attuativo del Codice dell’amministrazione digitale (Cad) e della legge di Stabilità 2016, sarà la base di un futuro dpcm atteso a breve in uno dei prossimi Consiglio dei ministri e andrà ad affiancarsi al Piano nazionale per la banda ultralarga avviato nel 2015 dal governo. Nello specifico il lavoro, coordinato da Diego
Piacentini, commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale, prevede importanti novità per quel che concerne le infrastrutture fisiche  cioè gli asset hardware necessari per la realizzazione del Piano come le reti di comunicazione, i data center, il cloud  della p.a., i sistemi di disaster recovery e di business continuity, gli apparati per il monitoraggio. L’obiettivo è l’aumento della qualità dei servizi offerti in termini di sicurezza dati, di efficienza energetica oltre che la realizzazione di un ambiente cloud della p.a. che miri  a riqualificare le risorse interne alla p.a. già esistenti o facendo ricorso a soggetti esterni altamente qualificati. Infine è previsto un risparmio di spesa derivante dal consolidamento dei data center e la migrazione dei servizi verso il cloud.

Per quel che riguarda, invece, le infrastrutture immateriali e quindi i dati delle p.a. il Piano prevede due modalità di intervento: la prima, la  razionalizzazione e la valorizzazione del patrimonio informativo della p.a. mediante il superamento della logica a silos che non permetteva una piena integrazione dei gruppi di lavoro
mentre la seconda, la messa a fattor comune delle componenti software che sono utili a tutte le p.a. e che possono considerarsi sia acceleratori del processo di digitalizzazione sia strumenti utili alla omogeneizzazione dei servizi offerti. In materia di sicurezza sarà potenziato il ruolo di Cert-Pa, Computer emergency readiness/response team, una struttura che fornisce risposte ad eventuali emergenze segnalate dai vari sistemi informatici delle p.a ..
Parallelamente sarà avviata un’azione di accreditamento e vigilanza dei soggetti che erogano servizi fiduciari qualificati , come la conservazione dei documenti informatici, per le quali sono rilevanti gli aspetti di sicurezza.

In ultimo luogo sarà prevista, successivamente, l’elaborazione del modello di interoperabilità che renderà possibile la collaborazione tra p.a. e tra queste e soggetti terzi, per mezzo di soluzioni tecnologiche che assicurano l’interazione e lo scambio di informazioni senza vincoli sulle implementazioni e nel rispetto del diritto alla privacy.
Il Piano, inoltre, intende supportare lo sviluppo di servizi digitali pubblici attraverso la creazione di una community di sviluppatori, designer e gestori di servizi digitali che possa scambiarsi informazioni, collaborare e partecipare allo sviluppo della pubblica amministrazione. Prevista anche l’elaborazione di linee guida, l’istituzione di un gruppo di sviluppo che aiuterà chiunque abbia intenzione di ideare o implementare servizi per la p.a. e, infine, la diffusione di piattaforme abilitanti utili per uniformare lo sviluppo di servizi digitali per il cittadino e l’impresa. Esempi sono la carta d’identità elettronica (Cie), il sistema di gestione elettronica dei pagamenti verso la p.a. (PagoPA) , la fatturazione elettronica, l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) e infine l’identità digitale (Spid) che permette l’abilitazione all’accesso ai servizi della p.a

In ultimo, il Piano, prevede il Data  & analytics framework (Daf). Questa attività ha l’obiettivo di sviluppare e  semplificare l’interoperabilità dei dati  pubblici tra p.a., standardizzare e promuovere la diffusione degli open data, ottimizzare i processi di analisi dati e generazione di conoscenza. L’dea è  aprire il mondo della p.a. ai benefici
offerti dalle moderne piattaforme per la gestione e l’analisi dei big data.
[Fonte Italia Oggi – 26 maggio 2017]

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